Topinambur
Come sempre accade in questo periodo, ci avviciniamo alla notte di San Silvestro carichi di buoni propositi per l’anno nuovo. Accanto all’amore, all’amicizia e alla realizzazione sul lavoro un aspetto sicuramente di primaria importanza per tutti noi è quello di mantenersi in forma e, soprattutto, in salute.
Ed allora via alle diete dimagranti e disintossicanti per correre ai ripari dopo le abbuffate natalizie. Ma perché aspettare il nuovo anno e non cominciare fin d’ora ad alimentarci con cibi sani e nutrienti?
A tale proposito, se già da qualche settimana girando per il reparto frutta e verdura del supermercato vi siete imbattuti in strani cartelli con la scritta “topinambur” non tirate dritto. Fermatevi e compratene uno. Il topinambur (Helianthus tuberosus), infatti, altro non è che un tubero di stagione, noto anche come patata americana, patata del Canada o tartufo di canna. Originario delle praterie occidentali del Nord America, dove i Nativi lo consumavano per le sue preziose proprietà nutrizionali, si è diffuso in Europa in seguito alla scoperta del Nuovo Mondo ad opera di Cristoforo Colombo.
In Italia lo si ritrova principalmente al Nord dove, oltre a crescere spontaneo, viene coltivato a scopo ornamentale ed alimentare. Altamente nutriente, può essere considerato un vero e proprio integratore per il benessere del nostro organismo. Accanto all’elevato contenuto di acqua (80%) e alle scarse calorie, è costituito da glucidi (15-20%), protidi (2%) e da vitamine quali la A, indispensabile per il meccanismo della visione notturna e per la riproduzione cellulare ed alcune del gruppo B, indicate negli stati di debilitazione generale. Sono, inoltre, presenti minerali come il Ferro, il Potassio, il Magnesio ed il Fosforo ed alcuni amminoacidi tra cui l’Asparagina, necessaria al metabolismo dell’alcool e l’Arginina, fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi, ossia della stabilità interna del nostro organismo.
Ma l’aspetto sicuramente più rilevante è la presenza di Inulina, un polisaccaride dalle interessanti proprietà. La sua assunzione favorisce, infatti, il riequilibrio della flora batterica intestinale stimolando, da un lato, l’aumento di Bifidobatteri e di Lattobacilli, importanti per una corretta digestione e per la salute del colon, dall’altro la contemporanea e massiccia diminuzione del numero dei batteri ritenuti nocivi. Essendo, inoltre, costituita dalla condensazione di molecole di fruttosio, zucchero dall’elevato potere dolcificante che vanta la proprietà di essere assorbito dall’organismo senza pesare sull’attività del pancreas, l’inulina risulta essere una fondamentale riserva di carboidrati indipendentemente dalla secrezione di insulina da parte dell’organismo. Questo aspetto rende il topinambur indicato anche a colore che metabolizzano ed utilizzano male il glucosio. L’Inulina, infine, se utilizzata come fibra alimentare, favorisce la peristalsi intestinale.
Esistono due diverse varietà di topinambur: quella bordeaux, maggiormente diffusa e presente sul mercato da ottobre ad aprile circa e quella bianca precoce, reperibile già da fine agosto. Entrambe possono essere consumate sia cotte che crude ed hanno un sapore molto simile a quello del carciofo.
Quindi per fare un riassunto il topinambur può essere utilizzato per riequilibrare la flora batterica intestinale e per la stitichezza, per la cattiva digestione e per il controllo dello zucchero ematico.
Vi pare poco?