Una pioggia di Castagne
Ecco che è arrivato l’autunno, la stagione forse più melanconica dell’anno, quando la natura comincia a spogliarsi delle sue fronde e dei suoi frutti.
In questi mesi, camminando per i boschi sopra un letto di foglie secche, è possibile andare alla ricerca del più tipico dei prodotti autunnali: la castagna.
Facilmente individuabili, se ancora contenute all’interno del riccio, le castagne hanno un aspetto rotondeggiate con un lato appiattito detto pancia ed uno convesso detto dorso.
Il polo apicale termina in un piccolo prolungamento frangiato, la torcia, mentre quello prossimale, l’ilo, si presenta leggermente appiattito e di colore grigiastro. Esternamente sono glabre, lisce e di colore marrone. Queste caratteristiche le rendono facilmente distinguibili dai marroni, dall’aspetto più piatto e caratterizzato da striature più o meno marcate.
Per centinaia di anni, le castagne, anche chiamate “pane d’albero”, erano considerate un preziosissimo dono della natura poiché rappresentavano la principale fonte di sostentamento di intere popolazioni, soprattutto durante gli inverni rigidi, le guerre e le carestie. Ancora oggi rappresentano un alimento chiave per numerose famiglie residenti sulla catena appenninica.
L’habitat di questa pianta è, infatti, l’ambiente boschivo collinare o quello montano a bassa quota. In genere nelle zone alpine cresce tra i 200 e gli 800 metri s.l.m., mentre in quelle appenniniche meridionali anche fino ai 1000-1300 metri di altitudine. In Italia è maggiormente diffusa in tutto il versante tirrenico, dalla Calabria alla Liguria. La sua presenza è, invece, sensibilmente inferiore sulle coste adriatiche e nel Triveneto.
Il castagno vanta origini antichissime: si pensa, infatti, che risalga addirittura ai lontani tempi preistorici, quando ebbe inizio la distribuzione delle piante latifoglie sulla Terra. In Europa si diffuse ad opera dei Greci. Durante il Medio Evo, inoltre, diversi ordini monastici ne ampliarono la coltura per poterne utilizzare la legna ed i frutti.
Questi ultimi possiedono importanti proprietà nutritive. Le castagne, infatti, sono ricche di carboidrati complessi che le rendono estremamente nutrienti e offrono l’indubbio vantaggio di essere assorbiti lentamente dall’organismo provocando, quindi, un lento innalzamento della glicemia.
Le castagne contengono, inoltre, sali minerali, come il Fosforo, utile per ossa e denti, e il Magnesio, fondamentale per la buona salute delle cellule. Un altro elemento presente in notevole quantità è il Potassio, indispensabile per un buon ricambio idrico del corpo. Non mancano, inoltre, diverse Vitamine del gruppo B, efficaci contro l’astenia, e la Vitamina C, che protegge le cellule del nostro corpo prevenendo i danni provocati dai radicali liberi.
Il castagno è anche una pianta estremamente longeva.
La Sicilia ne possiede un maestoso esemplare risalente addirittura al 1500 circa a.C., denominato “l’albero dei cento cavalli” (leggenda narra che durante un temporale la regina Giovanna d’Aragona ed i suoi cento cavalieri si ripararono sotto le sue ampie ed estese fronde).
Sarà, quindi, per le sue capacità di offrire un sicuro riparo dalla pioggia o forse per i suoi gradevoli frutti che Madre Natura ha permesso a questo albero di resistere al passare del tempo.