Fragole, fragole e ancora fragole
Una delle protagoniste principali dell’ampio panorama della frutta primaverile, tutta particolarmente tenera e golosa, è sicuramente la fragola (Fragaria vesca L.), il cui dolce sapore era già apprezzato in epoche passate.
Nell’antica Roma questo piccolo frutto dal colore rosso era tradizionalmente consumato durante le idi di giugno in occasione delle feste organizzate in onore del giovane e bellissimo Adone. E ciò perché, secondo una leggenda, quand’egli morì, la dea Venere, profondamente innamorata, versò copiose lacrime che, giunte sulla terra, si trasformarono in tanti piccoli cuori rossi che diedero vita alle fragole.
Originaria delle Alpi, dove cresceva allo stato selvatico, cominciò ad essere coltivata in Francia solo agli inizi del Settecento. Attualmente se ne conoscono oltre venti varietà: le più note sono la Fragola Belrubi, di forma allungata, la Pocahontas rotondeggiante, la Gorella a forma di cuore e la Carezza dall’aspetto conico di grandi dimensioni.
Appartenente alla famiglia delle Rosacee, la fragola predilige un clima temperato ed una esposizione non eccessivamente soleggiata. Cresce spontanea nei boschi, nelle macchie e nei luoghi freschi di tutta l’Italia continentale ed insulare. La maturazione dei frutti si raggiunge, comunque, a seconda delle zone, nei mesi compresi tra maggio e luglio.
Dal punto di vista botanico, le fragole sono considerate “falsi frutti”. Esse, infatti, sono infiorescenze che si formano in seguito all’ingrossamento dei ricettacoli dei fiori. I frutti veri e propri sono, invece, i piccoli granuli giallo-verdi (acheni) visibili sulla superficie della fragola stessa e contenenti, a loro volta, un piccolo seme scuro.
La dottrina erboristica ne esalta le proprietà nutrienti, rinfrescanti, diuretiche e depurative. Proprio per queste caratteristiche, la fragola è stata inserita, nella speciale classifica stilata dall’U.S.D.A. (il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense), tra i “cibi che mantengono giovani”. E’, infatti, molto ricca di vitamina C, il cui quantitativo, nonostante le piccole dimensioni, risulta essere addirittura superiore a quello presente negli agrumi. Nel periodo estivo una macedonia di cinque fragole è già in grado di garantire all’uomo la stessa quantità di vitamina C che deriverebbe dall’assunzione di un’ intera arancia. Sono, inoltre, presenti diverse vitamine del gruppo B tra cui la B1, la B2, la B3, utili nel complesso per promuovere l’attività di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo dei nutrienti, e l’acido folico (B9), fondamentale in gravidanza per la prevenzione di alcune malformazioni neonatali. Da non trascurare anche il contenuto in Potassio, Calcio, Fosforo, Magnesio e Ferro.
Oltre ai frutti, in cucina possono essere utilizzate anche le foglie: fresche per la preparazione di insalate, risotti e zuppe o secche in infusione.
Grazie all’elevato contenuto d’acqua e alla scarsa presenza di calorie, la fragola è un’ottima alleata anche per chi vuole mantenere una buona forma fisica, senza rinunciare ai piaceri della tavola.
Per fare acquisti di qualità si consiglia di verificare in etichetta l’origine nazionale del prodotto e di scegliere frutti sodi, di colore rosso vivo ed uniforme e con il picciolo ben ancorato. E per i più golosi, a partire da maggio, in diverse località italiane si svolgono numerose sagre delle fragole, imperdibili appuntamenti che si pongono come obiettivo principale la valorizzazione di questo frutto.